Il trauma sportivo
Lo sport fa bene, ma facciamo attenzione
Fortunatamente oggi sì sta sempre più attenti ai problemi della salute, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Spesso però si intraprendono attività sportive, anche intense, senza preoccuparsi del fatto che a tali attività sono strettamente collegati traumi ricorrenti. Per prevenirli sono sufficienti pochi accorgimenti, come per esempio adeguate tecniche di allenamento; a trauma avvenuto, però., occorre l’intervento di uno specialista.
Il chiropratico è specializzato non solo nel risolvere i disturbi neurofisiologici e della struttura articolare, in particolare della colonna vertebrale, ma è anche in grado di individuare e correggere eventuali difetti, in modo da prevenire traumi futuri.
Chi intende intraprendere un’attività sportiva deve prime di tutto affidarsi ad un allenatore serio, che studi un programma di allenamento personalizzato, tenendo conto di eventuali problemi di salute o altri fattori quali, per esempio, l’ età.
Ogni sportivo può infatti essere predisposto a traumi per cause diverse:
- difetti biomeccanici
- cattive abitudini alimentari
- mancanza di stretching corretto o di riscaldamento,
- precidenti traumi o malattie ecc.
Se durante l’attività fisica o sportiva si verificano traumi a carico, ad esempio, delle articolazioni, dei muscoli, dei legamenti o della colonna vertebrale, è bene farsi visitare da un chiropratico qualificato, che sarà in grado di diagnosticare e trattare molti problemi o, se necessario, avrà cura di dirottare il paziente da altri specialisti.
In tanti paesi dove la chiropratica è più conosciuta, molti atleti e squadre ne traggano beneficio per ottimizzare la loro mobilità e velocità, e per accelerare la guarigione dopo un eventuale infortunio.
Nella squadra medica ufficiale ai giochi olimpici di Londra 2012 facevano parte anche un gruppo di chiropratici.
Anche qualche squadra Italiana ha il suo chiropratico o team di chiropratici di fiducia, per esempio:
GLI AZZURRI AGLI EUROPEI 2008
OLIMPIADI 2008 BEIJING: SQUADRA DI CANOTTAGIO
PARAOLIMPIADI 2010 VANCOVER: SQUADRA DI SCI ALPINO E SPORT SUL GHIACCIO
CLUB DI CALCIO (ES. MILAN, JUVE ECC.)
Tanti atleti internazionali hanno usofruito di trattamenti chiropratici, per esempio:
MICHAEL JORDAN – BASKET
Il trauma sportivo nei ragazzi
Ci lamentiamo spesso del fatto che i nostri ragazzi non si muovono abbastanza. Molti bambini sono sovrappeso a causa di una vita sedentaria trascorsa davanti alla tv, computer o consolle giochi.
E anche vero, però, che tanti ragazzi fanno sport, spesso più di due o tre volte alla settimana. Già da una tenera età fanno allenamenti che spesso mettono la loro spina dorsale sotto stress.
Le associazioni sportive affidano spesso gli allenamenti dei più giovani ad adulti volontari che fanno un grandissimo lavoro, ma spesso senza avere tutte le conoscenze necessarie per allenare gli atleti in fase di crescita. Non basta essere un bravo tecnico, sono necessarie conoscenze di preparazione atletica per evitare sforzi e traumi inutili.
Noi vediamo ogni settimana ragazzi con dolori agli arti o alla schiena causati da un allenamento troppo intenso o una mancanza di adeguato riscaldamento e stretching. Ogni sport fatto con una frequenza intensa può causare problemi.
Il nuoto, per esempio, considerato da tanti lo sport più completo, se fatto intensamente può provocare dolori specialmente al collo. Le vasche possono creare stress sulle articolazioni del collo e la parte alta della spina del dorso e la muscolatura delle spalle. Un’altra considerazione è il fatto che nuotando le ossa e le articolazioni non trovano resistenza gravitazionale (cioè, una spinta sul sistema muscolo-scheletrico dalla terra) creando problemi ai legamenti che possono diventare troppo lenti, risultando in iper mobilità articolare. Questo problema è più comune nelle articolazioni delle spalle e delle ginocchia.
Facendo una visita dove si controlla la mobilità delle articolazioni della spina si può individuare se un articolazione non lavora bene. Trattando la zona non solo l’atleta si sente meglio ma spesso vede anche un miglioramento nei tempi fatti.
.Un altro sport che è più traumatizzante di quello che si può pensare, è il calcio. I calciatori sviluppano cosce molto muscolose, in genere sproporzionati al resto del corpo. Questo porta spesso a squilibrio fra i flessori e gli estensori risultando in ripetuti traumi alla muscolatura e/o infiammazione al pube o il ginocchio – punti di partenza e arrivo dei muscoli. Inoltre i calciatori prendono tanti colpi sulla testa, e fanno spesso contrasti contro altri giocatori. Queste “abitudini” possono causare traumi principalmente sul collo
Un’altra sintomatologia che vediamo frequentemente è la tallonite. La tallonite è un’infiammazione del l’inserimento della fascia plantare e spesso è il risultato di tensioni alla fascia dietro la gamba e/o in combinazione con gioco sul campo molto duro, per esempio sintetico e/o scarpe troppo dure. Per tutte questi sintomatologie è fondamentale l’analisi del bacino per assicurare che questa è bene in asse.
Un problema che si presenta frequentemente in calciatori da 10-14 anni è la “Sindrome di Osgood-Slatter”. Questa sindrome è un processo degenerativo a carico della tuberosità tibiale che causa dolore sotto la rotola. Stress continuo alla tuberosità da parte del muscolo quadricipite (il muscolo che fa “calciare la gamba”) che non ha ancora completato il processo di ossificazione crea una forte infiammazione e a volte una frammentazione di suddette porzioni ossee. I sintomi possono permanere per 2-3 anni, ma si risolve quando l’apofisi tibiale si ossifica completamente. La terapia consiste in riposo e applicazioni di giaccio per sfiammare. Anche in questo caso e comunque opportuno controllare la postura in generale, e il bacino in particolare. Un accurato programma di stretching è fondamentale per una guarigione più rapido possibile.
Le atlete femmine che vediamo più spesso sono quelle che praticano la ginnastica artistica e ritmica e la danza. Queste discipline sfruttano la naturale, e qualche volta aumentata, elasticità delle giovane ragazze. Specialmente le iper estensioni che si chiedono da atleti di queste discipline possono creare degli irritazioni alle articolazioni fascette nella parte posteriore della spina dorsale. In certi casi le ripetute iper estensioni e le continue sollecitazioni a carico della colonna vertebrale possono portare micro fratture da stress nell’arco posteriore della vertebra. Queste micro fratture possono anche portare ad uno slittamento di una vertebra sull’altra, detto una spondilolistesi. I sintomi sono dolori localizzati maggiormente nelle posizioni che accentuano la lordosi lombare (estensioni) e che diminuiscono quando la persona flette la schiena.
Per una diagnosi definitiva è necessario fare una radiografia.