Digiuno Intermittente
Digiunare é un comportamento che é stato praticato in diverse culture e religioni per migliaia di anni. E’ stato praticato per diversi motivi, per fortificare anima e spirito con un sacrificio corporale ma anche per disintossicarsi.
Senza arrivare a forme estreme di digiuno (vedi Gesù nel deserto) un approccio a questo tipo di regolazione é il digiuno intermittente.
Cosa significa? Significa dare al proprio corpo la possibilità di metabolizzare correttamente il cibo e rendere ottimale il fine equilibrio di produzioni di ormoni che rendono possibile la normale metabolizzazione del cibo fornendo così energia.
Ciò significa non avere snack o intermezzi fra i tre pasti principali, colazione, pranzo e cena e di estendere uno degli intervalli 12 fino a 16 ore.
Esempio: si salta la colazione, mantenendo comunque una buona idratazione con acqua e tisane, assolutamente non con succhi di frutta però.
Arrivando dalla cena del giorno prima al pranzo delle 12:00/13:00 per poi di nuovo arrivare alla cena delle 20:00
Oppure,
Si salta la cena, magari bevendo un buon brodo, per concentrarsi sulla colazione e pranzo del giorno dopo.
I vantaggi sono:
- Dare all’intestino la possibilità di vuotarsi e digerire tutte le sostanze completamente.
- Un controllo della produzione di insulina
- Una corretta sensazione di sazietà
- Una normale sensazione di fame al momento giusto
- Una corretta utilizzazione delle risorse energetiche
Facendo così si da modo all’organismo di bruciare finalmente i grassi depositati nei visceri ed intorno ad essi, in particolare il fegato beneficia di questo regime.
Il digiuno intermittente non è una dieta ipocalorica.
Non si tratta di diminuire il numero di calorie, pensi di regolare l’assunzione.
Bisogna però ricordare che il cibo che più produce disequilibri ormonali, sopratutto dell’insulina, sono gli zuccheri e i carboidrati raffinati (per intenderci, pasta, pane, riso).