Grande parte delle visite chiropratiche dei bambini sotto gli 8 anni riguardano problematiche inerenti al piede piatto. I genitori, giustamente attenti allo sviluppo del corpo del piccolo, notano le differenze col piede adulto.

Nel maggior parti dei casi i genitori possono essere tranquillizzati. Tutti bambini nascono con il piede piatto. Ѐ la norma, quasi tutti evolvono spontaneamente verso lo sviluppo di un piede normale con gli archi plantari ben rappresentati entro i 7-10 anni.

Non deve essere considerato patologico un piede che, pur non rispecchiando la normalità dell’adulto, rientra nei parametri di normalità del bambino. Va tenuto presente che lo sviluppo del bambino non deve essere paragonato alla situazione statica dell’adulto poiché questo non è un adulto in miniatura ma qualcosa di differente; rappresenta un essere in evoluzione continua e che costantemente si modifica.

L’aspetto simil-piatto è dato dal grasso sottocutaneo e dal valgismo del retro piede.

E’ difficile convincere un genitore che quella “alterazione” che vede si correggerà spontaneamente. Per loro che hanno conosciuto da piccoli le calzature ortopediche, sembrerà certamente più semplice proporre lo stesso trattamento ai figli, piuttosto che attendere “senza fare nulla”.

Occorre evitare l’uso di calzature rigide, alte o correttive nei bambini che presentano queste caratteristiche.

 Solo lo stimolo del passo informerà il piede e lo modificherà rendendolo adulto.

 La calzatura rigida altera l’informazione dall’ambiente e rallenta il normale sviluppo. E’ proprio l’uso precoce delle scarpe a ritardare lo sviluppo del piede e a favorire dimorfismi.

Il trattamento migliore per i piedi piatti è lasciare i bimbi scalzi più possibile. Se hanno possibilità di camminare e correre sulla sabbia è ancora meglio.

Ci sono ovviamente persone che conservano il piede piatto anche da grandi. Non è il caso di allarmarsi, i plantari sono realmente necessari in pochissimi casi. Quei pochi tuttavia anche con l’uso del plantare non potranno sperare in una correzione definitiva. Ѐ anche molto importante assicurarsi che i muscoli coinvolti nel meccanismo del passo lavorino bene in sinergia.

E’ importante distinguere fra il piede piatto flessibile ed il piede piatto rigido. Quasi sempre il piede piatto flessibile osservato da fermo diventa normale durante il passo.

Solo circa 3-4% dei piedi piatti mantiene la deformità durante il passo e vengono nominati piedi piatti rigidi. In questi casi, specie se doloranti, al paziente viene consigliata una visita ortopedica per valutare il miglior intervento correttivo possibile (plantari o un intervento chirurgico).

Come la chiropratica può aiutare

Sebbene i piedi sembrino lontani dalla colonna, sono in realtà intimamente connessi ad essa.

Fattori strutturali e neurologici rivelano chiaramente che questo sistema è integrato. Tenere la testa e gli occhi a livello orizzontale è di massima importanza per i cervello. Altrimenti la persona si sente fuori equilibrio e può soffrire di vertigine.

Per esempio se il bacino di una persona è fuori asse il suo corpo cercherà di ritrovare l’equilibrio degli occhi usando tutti le opzioni che ha a disposizione, creando una curva sulla schiena e/o pronando un piede.

Durante la visita il chiropratico cercherà di individuare se il problema dei piedi piatti ha veramente la sua origine nei piedi o se lo sono per compensare di altri disequilibri lungo la spina dorsale e/o il bacino . Sfruttando la capacità del corpo di cambiare durante la crescita si ottengono spesso miglioramenti notevoli nell’appoggio dei piedi aggiustando i segmenti della spina dorsale che non lavorano in modo ottimale.

Fonti

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